Interventi sulla sicurezza degli edifici scolastici a Biella: nel 2023 chiudono lo Scientifico e il Classico

2022-10-08 18:22:11 By : Mr. Jennifer Chen

Il presidente della Provincia: “L’ipotesi alternativa del Santa Caterina non esiste. Discorso chiuso definitivamente”

BIELLA – Anche se di costruzione relativamente recente, gli edifici che ospitano il liceo Scientifico di via Galimberti e il liceo Classico di via Addis Abeba hanno bisogno di interventi di riqualificazione per rispondere alla normativa sulla sicurezza. Interventi che a partire dall’anno scolastico 2023 – 2024 ne comporteranno la chiusura per almeno due anni, se non più. Così la Provincia di Biella, responsabile degli istituti superiori, è alla ricerca di un edificio in grado di contenere 45 classi.

«Si tratta di interventi particolarmente complessi e costosi – spiega il presidente dell’ente Emanuele Ramella Pralungo – non più procrastinabili. Visto che i lavori comporteranno l’impossibilità di proseguire l’attività didattica siamo alla ricerca di un immobile quale sede alternativa, soluzione preferibile a quella rappresentata dai classici container».

A questo proposito nei giorni scorsi l’ente ha pubblicato un apposito bando in grado di ospitare in particolare 45 classi, formate da un numero variabile da 20 a 30 studenti assistiti da un docente ed eventualmente da un tecnico di aiuto, cinque locali di supporto (presidenza, segreteria, sala insegnanti, locali logistici) e ovviamente i servizi igienici. L’indagine è rivolta sia agli enti pubblici sia ai privati. Così com’era accaduto in passato, quale soluzione emergenziale sui social è riapparsa la soluzione dell’ex istituto magistrale Santa Caterina di via Tripoli.

«Spero che sia l’ultima volta – risponde Emanuele Ramella Pralungo – che questo argomento torni a galla. Negli anni scorsi in una situazione analoga avevamo contattato la proprietà, una congregazione di suore di Torino, per sondare l’eventuale disponibilità ma la risposta era stata netta in quanto l’ordine si era detto interessato solamente alla vendita dell’edificio escludendo la locazione. Oltre alla spesa per la sua acquisizione, l’operazione sarebbe stata economicamente insostenibile a causa degli ingenti lavori indispensabili al riutilizzo. Quindi l’ipotesi alternativa del Santa Caterina non esiste. Discorso chiuso definitivamente».

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