L’imprenditrice Anna Bettozzi venne arrestata nel maggio del 2019, mentre a bordo di una Rolls Royce alla frontiera di Ventimiglia
ROMA – Il gup di Roma, al termine del processo svolto con il rito abbreviato, ha condannato a 13 anni e 2 mesi di carcere, Anna Bettozzi, conosciuta come Ana Bettz, nell’ambito di uno dei processi nati dalla maxi indagine sulle ‘Petrol Mafie Spa‘. Il giudice ha disposto altre otto condanne con pene comprese tra i 9 anni e 4 mesi e i 4 anni e 2 mesi. Per la Bettozzi disposti 3 anni di libertà vigiliata. L’indagine che coinvolge Lady Petrolio ha riguardato anche le procure di Catanzaro, Reggio Calabria e Napoli.
I pm contestavano all’imprenditrice, con un passato da cantante e vedova del petroliere Sergio Di Cesare, e agli altri imputati le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere costituita per la commissione di plurimi reati tributari, illecita commercializzazione di prodotti petroliferi, riciclaggio, autoriciclaggio, anche al fine di agevolare le attività di associazioni di tipo mafioso.
Bettozzi venne arrestata nel maggio del 2019: fu bloccata a bordo di una Rolls Royce alla frontiera di Ventimiglia mentre era diretta al Festival di Cannes. In quella occasione la Guardia di Finanza la trovò in possesso di 300mila euro in contanti e nel corso di una perquisizione in albergo a Milano le furono trovati altri 1,4 milioni di euro. Denaro poi posto sotto sequestro dagli inquirenti.
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L’allerta alimentare riguarda la marca di gorgonzola Pascoli Italiani. L’avviso arriva dal Ministero della Salute
ROMA – Il ministero della Salute ha emanato un richiamo attraverso il suo portale dedicato agli “Avvisi di sicurezza e ai Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori”, per rischio microbiologico. Questa volta il ritiro dai negozi di alimentari e supermercati riguarda un lotto di gorgonzola commercializzato dalla catena di discount Eurospin Italia SpA e prodotto dall’azienda Gelmini Carlo srl con sede dello stabilimento attivo alla via Papa Giovanni XXIII° n 15 a Besate in provincia di Milano. Il marchio del prodotto è Pascoli Italiani mentre la denominazione è Gorgonzola Dolce Dop. Il lotto di produzione in questione è il numero 218246252 con marchio di identificazione It 03 39 CE e scadenza 8 novembre 2022. Il peso della confezione risulta pari a 300 grammi.
L’avvertenza è di “non consumare il prodotto e riportarlo al punto vendita per la sostituzione o il rimborso“. Siamo dunque di fronte a un nuovo potenziale rischio di listeria, anche se in questo caso si tratta di un sospetto e non di un caso confermato, il batterio che si trova tipicamente nei formaggi a latte crudo e carne tritata ma anche nell’acqua e nelle verdure sporche. La listeriosi che si manifesta con disturbi all’apparato gastrointestinale nell’ultimo biennio in Italia avrebbe provocato, nelle sue forme più gravi, almeno tre decessi.
Per questo l’attenzione è molto alta e quasi quotidianamente vengono segnalati casi di alimenti contaminati. I prodotti invenduti sono stati già ritirati dai negozi in attesa di ulteriori verifiche. Per precauzione, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai consumatori che avessero già acquistato il prodotto del lotto indicato è quella “di non consumarlo e di riportarlo al punto vendita per rimborso o sostituzione”.
Torna il recruiting con Costa per entrare a far parte del settore crocieristico. Si cercano diverse figure, dal ricevimento e vendita a bordo nave, alla cucina, pasticceria e animazione
ROMA – Anche questo novembre torna l’appuntamento di recruiting con Costa Crociere ed il prossimo 9 novembre, si terranno i colloqui online per entrare a far parte del settore crocieristico. Per questa edizione del Recruiting Day, Costa Crociere è alla ricerca di figure di ricevimento e vendita a bordo nave, così come di profili di cucina, pasticceria e animazione. Tutte le informazioni sulle posizioni aperte e su come inviare la propria candidatura possono essere trovate nella pagina dedicata all’evento.
Questa edizione vede un’importante novità per quanto riguarda il processo di selezione: dopo aver inviato il CV, infatti, LavoroTurismo lo controllerà e, se ritenuto idoneo, il candidato accederà direttamente al colloquio del 9 novembre con il recruiter Costa. Il processo sarà gestito interamente online e il candidato potrà svolgere il colloquio comodamente da casa sua, senza trasferte o lunghe attese.
Il 3 novembre prossimo invece, si terrà il webinar sulla vita di bordo, un’occasione per conoscere cosa vuol dire lavorare su una nave da crociera tra le onde del mare, raccontato da chi sulle navi ci lavora da tempo. Chi si collegherà potrà anche rivolgere delle domande direttamente ai recruiter di Costa Crociere, ricevendo tutte le risposte che cerca. L’attenzione sarà incentrata sui profili ricercati nelle selezioni, ma il webinar è aperto a tutti coloro che desiderano scoprire l’affascinante ambiente lavorativo e soddisfare le proprie curiosità. L’esperienza lavorativa in nave è un ottimo trampolino di lancio per dare inizio alla propria carriera nel settore turistico.
Costa Crociere promette un’esperienza di lavoro all’insegna del viaggio e della scoperta di nuove culture, con una rapida opportunità di carriera, stipendi competitivi e con la possibilità di affinare le proprie competenze linguistiche. Per partecipare, basta inviare la propria candidatura attraverso il form della pagina dedicata all’evento.
Il costo del pellet per un sacco di 15 kg continua ad aumentare e si attesta, attualmente, sui 12 euro. Nel 2019 era di 4,50 euro. Occhio alle truffe
COSENZA – Non solo luce e Gas. Riscaldarsi per l’imminente arrivo della stagione fredda, utilizzando altri combustibili, è sempre più costoso. L’allarme per le famiglie italiane riguarda anche il prezzo delle legna ma sopratutto il costo del pellet abnorme e che ha raggiunto prezzi inaccessibili. Una recente inchiesta di Altrosonsumo parla di aumenti con punte del 300% dovuto ai costi di energia per produrre il pellet (essiccato, triturato e compattato da legna vergine) e agli altissimi costi di distribuzione. Il costo del sacco da 15 kg di pellet è più che raddoppiato rispetto allo scorso anno, passando da una media di 5 euro a 12 euro.
Calcolatrice alla mano, per riscaldare un appartamento da 100 metri quadrati, una famiglia spenderà oltre 1.300 euro in più nel 2022-2023. Ovvero il doppio, rispetto all’anno precedente. Inoltre, i rivenditori segnalano che per la prossima stagione ci sarà una disponibilità inferiore del 25-30%. A inizio ottobre, Altroconsumo ha effettuato un’indagine prezzi presso 65 punti vendita nelle province di Padova, Monza e Brianza, Bolzano, Reggio Calabria e Cagliari. Ciò che è emerso, in modo evidente, è che il prezzo medio per un sacco di 15 kg continua ad aumentare e si attesta, attualmente, sui 12 euro. Nel 2019 il prezzo medio era di 4,50 euro.
Secondo il Codacons, invece, i rincari arriverebbero ad un +175%. Sempre più famiglie hanno scelto di sostituire o integrare i tradizionali impianti di riscaldamento a gpl o metano con le stufe. Al punto che nei primi 5 mesi del 2022, secondo i numeri ufficiali, le vendite di tali prodotti sono aumentate del 28% rispetto allo stesso periodo del 2021, spiega il Codacons. Il pellet risulta uno dei combustibili più utilizzati per le stufe domestiche, ma il suo prezzo negli ultimi mesi ha subito una costante crescita. Un rincaro che fa salire sensibilmente i costi per il riscaldamento delle abitazioni. Considerata una casa di 100 metri quadri, la spesa per il pellet passerà da una media di 780 euro a famiglia del 2021 agli attuali 2.145 euro: un aggravio di oltre 1.300 euro. Un quadro di cui fanno le spese i consumatori italiani, costretti a spendere sensibilmente di più per i combustibili, anche quando scelgono fonti alternative al gas.
Ci sono diverse ragioni per le quali il prezzo del pellet è alle stelle e ha subito un rincaro così rapido e così importante. Naturalmente, non si può prescindere dalla crisi energetica causata dal persistere del conflitto tra Russa e Ucraina, principale fattore che ha provocato la brusca impennata. Per l’approvvigionamento, l’Italia è dipendente da altri Paesi da cui importa il pellet che però deriva da scarti di lavorazione del legno provenienti dalla Russia, dall’Ucraina e dalla Bielorussia. Inoltre, con l’aumento in tutto il mondo dei prezzi del gas naturale, in Italia anche il mercato del pellet ne sta risentendo.
Per risparmiare sui costi del gas, infatti, molti italiani hanno preso la decisione di investire in una stufa a pellet per provvedere al riscaldamento della propria casa. Ma questo ha fatto aumentare in maniera esponenziale la richiesta del pellet, il combustibile delle stufe. Molti produttori quindi, per poter accogliere un aumento di tale portata della domanda, stanno privilegiando il mercato interno facendo lievitare i costi. Infine, spiega altroconsumo, tutti i prodotti di consumo sono in aumento a causa dei costi del trasporto. Con il prezzo esagerato dei carburanti, anche il prezzo finale dei prodotti ha una tendenza sempre maggiore al rialzo.
Con i prezzi così alti, il rischio è quello di affidarsi a Internet o lasciarsi ingannare la offerte super convenienti che in realtà nascondono delle truffe sulla vendita del pellet contraffatto. Ultima quella scoperta dalla Guardia di Finanza di Crotone che ha portato al sequestro di 75 tonnellate. Veniva ommercializzato il pellet utilizzando indebitamente un noto marchio di certificazione europea (sinonimo di garanzia di qualità per il consumatore finale). Sulle confezioni erano indicati valori di “potere calorifico” notevolmente superiori a quelli reali. Certificazioni chimiche appositamente rilasciate che rendevano il prodotto più appetibile per i consumatori.
Inoltre, fioccano i siti truffa e pagine socuial con inserzioni pubblicitarie che attiarano gli utenti ad acquistare interi bancali a prezzi stracciati. Ma la merce, ovviamente non arriva mai a destinazione. Il consiglio è quello di continuare ad acquistare solo pellet certificato e di non improvvisare sostituzioni con altri combustibili non compatibili. Il rischio è quello di rovinare la stufa, aumentare le emissioni e le ceneri e compromettere la propria sicurezza. Attenzione, inoltre, anche a dove si acquista il pellet. In questo periodo si stanno diffondendo sospette inserzioni online spesso truffaldine. Come accorgersene? Se il prezzo è simile a quello dello scorso anno diffidate. È possibile che si tratti di prodotti importati illegalmente, diversi rispetto a quanto dichiarato. il rishcio è quello di pagare e non vedere mai arrivare il prodotto. Meglio sempre affidarsi alla distribuzione specializzata, anche se quest’anno la possibilità di stoccaggio e di scelta sarà sicuramente minore. Per il futuro, è sempre meglio acquistare in fase prestagionale, tra Maggio e Agosto, in cui i prezzi sono più bassi.
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