I rifiuti mettono in secondo piano i monumenti, il caso del Colosseo e di Campo de’ Fiori- Corriere.it

2022-10-09 10:59:19 By : Ms. Yawei Yang

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La bellezza secolare - ma tramandata - diventa una silhouette sbiadita di fronte alla bruttura - voluminosa e squillante - di oggi

La sagoma del Colosseo è ben visibile dal fondo della via ma in primo piano ci sono i rifiuti. Contenitori grigi sfregiati dai tag e tutt’intorno sacchetti neri, blu, rossi - tutti rigonfi - vaschette di gelato sull’asfalto, la busta di carta di un negozio di abbigliamento vuota e abbandonata. A fianco, una fila di monopattini. La foto scattata a Monti, in via dei Serpenti, e condivisa dalla pagina Facebook «Roma fa schifo» sembra la sintesi perfetta di Roma. La bellezza secolare - ma tramandata - diventa una silhouette sbiadita di fronte alla bruttura - voluminosa e squillante - di oggi.

Se ne è parlato (tanto). Turni di ritiro dei rifiuti uguali a quelli del periodo pandemico, raccolta differenziata farlocca, dipendenti Ama miracolosamente guariti dopo i controlli. La situazione, però, non cambia. E non è un motivo valido per anestetizzare lo sguardo.

Una situazione analoga viene ritratta in Campo de’ Fiori. Sotto la statua di Giordano Bruno si affastellano scatoloni, buste di plastica stracolme di scarti e cassette della frutta svuotate. Così il monumento al filosofo - che fu voluto in una petizione internazionale da esponenti della cultura come il poeta Walt Whitman, il romanziere Victor Hugo e il drammaturgo Henrik Johan Ibsen - viene trattato come un immondezzaio. Sì, ci sono ancora le bancarelle e passeranno gli operatori a svuotare il puzzolente ingombro ma il cortocircuito visivo è straniante.

Solo qualche giorno fa, l’immagine del «belvedere con monnezza» postata su Facebook da Guido Bertolaso. In quel caso, una montagna di rifiuti era stata sversata a terra dal compattatore in piazzale del Pincio, una delle terrazze col panorama più bello della città.

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