Una declinazione culturale e multidisciplinare ha reso Gragnano capitale della pasta in Europa. Il piccolo comune in provincia di Napoli, arroccato sui Monti Lattari che godono di uno dei climi più invidiabili della penisola italiana, è diventato il centro dell’interesse culinario e gastronomico per Gragnano 2022, la festa della pasta, con un programma di tre giorni di workshop, convegni, incontri culturali e, ovviamente, showcooking animati da chef del territorio. Molti chef stellati italiani arrivano da questa terra, e adesso si sta procedendo, giustamente, al consolidamento di un’associazione di produttori della Penisola Sorrentina DOP che ne possa stabilire un solido legame. Qui si coltivano i prodotti, qui si trasforma il grano con una lavorazione antica e meticolosa, e qui si dà vita a ricette della tradizione e piatti di avanguardia.
La manifestazione diffusa ha avuto come fulcro la centralissima via Roma, un luogo mitico al centro città, dove una volta venivano “stese” le paste ad asciugare. Gli antichi abitanti del luogo conoscevano bene la direzione del vento del golfo di Castellammare, idonea a fornire il giusto microclima per questa funzione.
Per la festa della pasta 2022, a completare le proposte a base di Pasta di Gragnano IGP ci sono stati anche i prodotti di alcuni dei più importanti Consorzi italiani quali Grana Padano Dop, Mozzarella di Bufala Campana Dop, Ricotta di Bufala Campana Dop, Gorgonzola Dop, Provolone del Monaco Dop, Asti Docg, Associazione Colatura di Alici di Cetara Dop e Associazione Produttori Dop Penisola Sorrentina. Presenza di rilievo è stata quella di Origin Italia, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche.
Riconosciuta da sempre nel mondo, ma negli ultimi anni con un appeal crescente, la pasta di Gragnano è comunque indissolubilmente legata al territorio, da qui la concessione del marchio IGP. Le condizioni indispensabili nella lavorazione, la pura acqua sorgiva del luogo e la semola di grano duro, sono gli ingredienti che i gragnanesi sfruttano per la produzione di pasta fin dall’antichità: l’arte molitoria che ne è alle origini è documentata dall’epoca romana, ma è nel XVI secolo che nascono i primi pastifici a conduzione familiare. Nel 1845 Ferdinando II di Borbone concede ai Gragnanesi l’alto privilegio di fornire la Corte di tutte le paste lunghe. L’atto sancisce formalmente l’investitura di Gragnano a “Città della Pasta”, che a metà del XIX secolo impegnava il 75% della popolazione nella lavorazione dei “maccheroni”.
Dopo essere stati fornitori della casa reale e delle maggiori cariche della repubblica italiana, ora i pastifici locali commerciano il pregevole prodotto con i ricchi (e i poveri, dopotutto l’alimento è popolare) di tutto il mondo.
Grazie al Consorzio, nel 2013 la Pasta di Gragnano ha ottenuto il marchio di Indicazione Geografica Protetta, particolarmente significativo perché costituisce il primo riconoscimento comunitario di qualità assegnato alla pasta in Italia e in Europa. L’Indicazione Geografica Protetta garantisce la provenienza e la qualità del prodotto e, nel caso della pasta di Gragnano, testimonia una tradizione secolare. L’impegno dei 16 Soci che costituiscono oggi il Consorzio ha raggiunto una nuova tappa il 18 gennaio 2019 con il riconoscimento ufficiale anche della funzione della Tutela. Ci sono anche delle regole tecniche per far parte del consorzio: ad esempio il livello minimo di valore proteico di questi maccheroni non può scendere al di sotto del 13%.
Unanimi i consensi registrati da parte di migliaia di visitatori, anche esteri, in questa edizione della kermesse dedicata al prodotto simbolo di Gragnano. Il divulgatore e presentatore Federico Quaranta è arrivato a dire che “in Campania si respira un umanesimo forte, vivo e rispettoso“. Aniello D’Auria, sindaco di Gragnano ricorda che il successo è merito “di un’ancora alla tradizione e al saper fare frutto del tramandarsi di quest’arte attraverso l’instancabile lavoro dei produttori. Qui il prodotto identifica una terra e aspiriamo a diventare capitale enogastronomia della regione”.
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