Genova crocevia del narcotraffico in mano alla 'ndrangheta - la Repubblica

2022-10-12 11:41:20 By : Mr. William zhou

Lo si era letto già nel primo semestre 2021. E nel 2020. E ancora l'anno prima. Ma rileggerlo sulla relazione della Direzione Investigativa Antimafia fa un certo effetto: " Il panorama criminale ligure del semestre è stato caratterizzato principalmente dal traffico di sostanze stupefacenti, nonostante le misure di contenimento adottate per far fronte all'emergenza Covid...". La Liguria e in particolare Genova si confermano snodo fondamentale per i traffici di droga. Soprattutto cocaina proveniente dal Sudamerica, trasportata via mare; ma anche di hashish e marijuana coltivate in Nord Africa e via terra, attraverso Spagna e Francia, importate dai valichi di Ventimiglia, crocevia tra la Costa Azzurra e la Versilia. Tanto che ben 822 operazioni antidroga riguardano la piazza di Genova: il 59,85 per cento di quelle compiute in tutta Italia. E in Liguria è stato sequestrato il 99,38 per cento di hashish e il 44,73 per cento di marijuana del totale nazionale. Il porto di Genova si posiziona prima di Gioia Tauro e di Livorno come hub per il traffico di cocaina. C'è ancora un aspetto più preoccupante: " Pare ormai assodato il coinvolgimento delle consorterie ' ndranghetiste radicate sul territorio...". Delle famiglie dei Gullace di Guardavalle ( Cosenza) e delle loro ramificazioni ben consolidate in Liguria, maggiormente nel Ponente. Scrive la Dia: "La presenza delle mafie nella regione è un dato consolidato anche sul piano giudiziario". Si riferisce alle diverse inchieste della Direzione Distrettuale Antimafia di Genova sulle locali di Ventimiglia, Bordighera, Lavagna e dello stesso capoluogo. E si ricorda come la famiglia Gangemi sia al vertice della Camera di Controllo regionale con funzione di raccordo tra il crimine di Reggio Calabria e le ' ndrine liguri. Mentre Ventimiglia svolgerebbe funzione di Camera di Passaggio deputata a garantire la continuità con le strutture "ultra nazionali" presenti in Costa Azzurra. La relazione semestrale disegna la presenza speculare nel Levante della Liguria, con le famiglie Nucera- Rodà come partecipi alla locale di Lavagna. Tant' è che l'inchiesta " I Conti di Lavagna", portata avanti dal pm Alberto Lari (attuale procuratore capo a Imperia), sarebbe in linea con l'impianto accusatorio dell'indagine " Maglio 3" e de " La Svolta" seguita dal pm Giovanni Arena e passata in giudicato in Cassazione. Da questo punto di vista emerge la capacità delle cosche calabresi di penetrare nella pubblica amministrazione, per aggiudicarsi appalti, di connettersi con esponenti della cosiddetta area grigia, tra i quali imprenditori, professionisti, funzionari pubblici e amministratori. Secondo la Dia della Liguria, guidata dal colonnello Maurizio Panzironi, invece, non emerge la presenza strutturata di altre organizzazioni criminali, come mafia siciliana e camorra, ma di singoli soggetti e di gruppi famigliari "ritenuti proiezioni extraregionali". In ogni caso, l'operatività sullo spaccio di droga è caratterizzata da " sodalizi criminali stranieri, principalmente costituiti da extracomunitari irregolari: africani, sudamericani e dell'Est Europa attivi nelle 4 provincie". In particolare, nel Centro Storico di Genova le nazionalità più conivolte sono marocchina, senegalese, ecuadoregna e gambiana. © RIPRODUZIONE RISERVATA