Il trabattello, l’impalcatura tubolare mobile su ruote molto diffusa nei cantieri per i lavori di edilizia, verniciatura, impiantistica… è protagonista di una nuova guida compilata dall’Inail per il suo utilizzo in sicurezza.
Un tempo in legno, oggi il trabattello è realizzato in alluminio o acciaio e consente di raggiungere fino a 20 metri di altezza, per questo il suo utilizzo è subordinato a standard di sicurezza italiani e internazionali. Importante è anche saper scegliere correttamente l’attrezzatura e intervenire con le corrette operazioni di manutenzione.
L’utilizzo del trabattello è largamente diffuso perché è facile da montare, una semplicità che potrebbe nascondere delle insidie, portando l’utilizzatore a sottovalutare i rischi.
La guida realizzata da Inail ha proprio l’obiettivo di presentare tutti questi rischi, in maniera chiara e comprensibile anche ai non addetti ai lavori, in modo da essere uno strumento utile all’uso in sicurezza di questa tipologia di impalcatura. Tratta classificazione, requisiti, modalità di scelta, attività di manutenzione e ispezione.
I trabattelli sono identificabili nei documenti di riferimento, in ambito legislativo e normativo, con diversi termini ed espressioni:
In Italia, i trabattelli da utilizzare nei luoghi di lavoro devono essere conformi al d.lgs. 81/08 e s.m.i. Manca una direttiva di prodotto specifica, quindi non possono essere marcati CE. Attualmente, sono in vigore tre norme che riguardano i trabattelli:
Seppur non cogenti, esse rappresentano i riferimenti tecnici nazionali e internazionali per la progettazione e la fabbricazione di trabattelli considerati sicuri (presunzione di sicurezza, d.lgs. n. 206/2005, codice del consumo, a norma dell’articolo 7 della legge 29 luglio 2003, n. 229). In Italia, la UNI EN 1004 è richiamata nel d.lgs. 81/08, divenendo di fatto cogente nei casi previsti all’articolo 140.
TRABATTELLI Destinati a lavori in cui è necessario spostarli, disassemblarli e riconfigurarli con rapidità, hanno una sola campata, sono formati da elementi prefabbricati, hanno stabilità propria e quattro piedini con ruote.
PICCOLI TRABATTELLI Utilizzati in spazi più ristretti, solo 2 dei 4 piedini sono dotati di ruote, possono ospitare un solo lavoratore per volta e un carico massimo di 150 kg.
ATTREZZATURE SPECIALI MOVIBILI Sono presenti sul mercato ma non conformi alle norme tecniche, da realizzare e utilizzare sulla base di specifiche di prodotto redatte dal fabbricante.
Nella sezione dedicata a montaggio e smontaggio, la guida ricorda anche che informazione, formazione e addestramento, vanno erogati dal datore di lavoro all’operatore in base alle previsioni del decreto 81/2008.
La guida esamina anche le caratteristiche generali e specifiche del rischio. I trabattelli vengono utilizzati per lavori in quota, per questo il rischio prevalente è quello della caduta dall’alto. Più in generale, i rischi legati all’uso dei trabattelli si suddividono in prevalenti, complementari e derivanti dall’attività lavorativa.
RISCHI PREVALENTI Caduta dall’alto, ribaltamento e uso scorretto, rischi derivanti dalla presenza di linee elettriche aeree durante montaggio, smontaggio e spostamento.
RISCHI COMPLEMENTARI Lesioni riportate nelle fasi di montaggio e per caduta di oggetti.
RISCHI DA ATTIVITÀ LAVORATIVA Tutti quelli derivanti dall’esecuzione delle attività lavorative che possono essere effettuate con l’utilizzo di un trabattello, tra cui, per esempio, il montaggio di parapetti provvisori e reti di sicurezza, gli interventi di impermeabilizzazione, efficientamento energetico e di manutenzione di tegole.
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