Caro materie prime, come colpisce e chi cerca di reagire all’ennesimo shock - Nord Est Economia

2022-10-09 19:40:31 By : Ms. Ava Qiu

Nel mensile Nordest Economia, in edicola il 26 aprile allegato ai giornali locali del gruppo Gedi, la mappa della nuova crisi. Quella delle materie prime è, intrecciata alla guerra e alla pandemia, la variabile impazzita dello scenario economico globale e locale.

PADOVA. La guerra in Ucraina è stato il carburante decisivo, ma la penuria e la corsa dei prezzi delle materie prime rappresentano un trend iniziato già nella seconda parte del 2021. Una svolta della storia economica recente, dopo anni di larga disponibilità delle commodity e delle fonti di energia, nonché di prezzi spinti verso il basso dalla globalizzazione allora incontrastata. È il tema a cui è dedicato il mensile Nordest Economia, in uscita domani allegato al nostro giornale.

Quella delle materie prime in effetti è, intrecciata alla guerra e alla pandemia, la variabile impazzita dello scenario economico globale e locale. Che ora è alle prese con dinamiche in grado di comprimere drasticamente i margini delle imprese e, nei casi estremi, di rendere poco convenienti gli stessi processi produttivi. Il caso più eclatante è la siderurgia, che si trova a fronteggiare il boom dei costi dell’energia e quello, appunto, delle materie prime.

«Converrà rimarcare – scrive nel suo editoriale il direttore di Nordest Economia Paolo Possamai – che il “caso” siderurgia - senza trascurare che l’acciaio è elemento essenziale delle più differenti filiere produttive - è in piena drammatica solidarietà con ogni ambito economico, poiché tutte le principali materie prime sono divenute rare e costose. E, per sovrammercato, la penuria di materie prime incrocia la labilità della logistica globale, che da servizio tanto affidabile da azzerare il concetto di magazzino è diventata un fattore di destabilizzante incertezza. Basti in questo senso, per esempio, andare all’esperienza del comune consumatore costretto ad attendere mesi per acquistare un’auto».

Fra i contenuti di questo numero del mensile, da segnalare quindi l’intervista all’imprenditore siderurgico Antonio Marcegaglia, a capo dell’omonimo gruppo di famiglia, il quale rimarca come l’emergenza davvero difficile da affrontare sia la scarsità del gas russo. «Dall’oggi al domani – racconta Marcegaglia – è venuto a mancare un flusso stabile di tutta una serie di materie prime e di semiprodotti. Penso al minerale di ferro, al carbone, alla ghisa, ai pellets per i DRI, al rottame, al nichel, ai metalli rari. Ma anche alle bramme, alle lamiere da treno, ai coils a caldo. E parlo solo della siderurgia, che non è l’unico settore colpito. L’impatto c’è stato ed è stato considerevole, pur con qualche soluzione disponibile». Dove non si intravvedono soluzioni, è nella disponibilità di gas. «La percentuale di gas che importiamo – dice Marcegaglia – è molto significativa e anche volendolo pagare di più, non credo sia possibile a breve sostituirlo in toto».

Ciononostante le imprese del Nordest cercano il modo per resistere e reagire allo shock. Ecco allora, nel nostro mensile, le storie, i protagonisti e i segni inequivocabili delle loro strategie. Si tratta di investimenti, di riorganizzazioni della supply chain, di esplorazioni di nuovi mercati e nuovi partner. Perché, come afferma in una delle interviste del mensile lo storico ed economista Giulio Sapelli, in quella che egli stesso definisce la nuova “economia della sopravvivenza” «si salveranno le piccole e medie imprese che sono come piccoli alberi nella grande foresta, perché essendo fondate sulla persona, la flessibilità e il ruolo dell’azienda familiare come le antiche cooperative, possono cambiare in modo più flessibile i modi di organizzare la produzione».

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