Bari, Palazzo della Questura: l’asta va ancora deserta - La Gazzetta del Mezzogiorno

2022-10-11 02:08:10 By : Ms. vivian zhang

BARI - Nulla da fare anche questa volta. Nessun acquirente o potenziale investitore si è fatto avanti. E così il sontuoso immobile resta a pesare sulle casse pubbliche. La Città Metropolitana di Bari non riesce a piazzare sul mercato uno dei suoi gioielli di famiglia, il palazzo di via Murat che ospita la Questura. ASTA - Nelle scorse ore gli uffici di via Spalato hanno nuovamente dichiarato deserta l’asta pubblica – bandita a luglio e scaduta nei primi giorni di settembre - con la quale l’ex Provincia sperava di incassare più di 21 milioni di euro. Una bella boccata d’ossigeno proprio nel momento in cui le casse degli enti locali piangono per il caro bollette e per i rincari sugli appalti, causati dai prezzi alle stelle delle materie prime. Il palazzo della Questura, dato in locazione al Ministero dell’Interno, si estende per più di 7mila metri quadri ed è composto da un piano seminterrato, cinque piani fuori terra e un cortile interno da 450 metri quadri. Insomma, sulla carta un bel affare ma non per il mercato considerando che da anni, prima ai tempi della Provincia e ora a guida della Città Metropolitana, l’ente cerca inutilmente di liberarsi della proprietà e di un bene che per la manutenzione straordinaria necessita di risorse non indifferenti. Trattandosi anche di un edificio sottoposto a verifica di interesse culturale.

18 IMMOBILI IN VENDITA - È andata ugualmente deserta l’asta per altri immobili che, unitamente al palazzo della Questura, il Consiglio metropolitano a giugno scorso aveva inserito nel piano delle valorizzazioni e alienazioni. Nessuna offerta è arrivata per l’appartamento uso ufficio in un palazzo di via Dalmazia, dotato di un cortile interno e di una cantina. Per questa unità immobiliare si partiva da una base d’asta di oltre 205mila euro. Non è andata meglio a tre fondi rustici sparsi tra Molfetta e Terlizzi, con prezzi fissati sui 28mila e 59mila euro. L’unico bene aggiudicato è quello di minor pregio, un box auto da 25 metri quadri in via Valona e per il quale sono arrivate due offerte (una di queste poi scartata per carenza nella documentazione). L’acquirente l’ha spuntata rilanciando 21mila e 100 euro rispetto ai 19mila e 500 a base d’asta. Poca roba insomma nelle casse di via Spalato considerando che i ricavi da queste vendite sarebbero poi andati a finire nel capitolo di spesa per gli investimenti. Cioè non a coprire buchi di bilancio ma a finanziare opere pubbliche come la manutenzione delle strade e l’edilizia scolastica. E che «vendere» sia ormai l’imperativo d’obbligo per permettere agli enti locali di far cassa, lo dimostra anche il piano delle alienazioni del Comune di Bari.

PEZZI DA 90 - Ben 18 gli immobili messi sul mercato e per i quali nelle scorse ore è arrivata la proroga dei termini (dal 14 al 25 ottobre) per presentare le offerte. «Soprattutto alla luce delle numerose richieste di informazioni e di chiarimenti» spiegano dagli uffici Patrimonio. Tra i pezzi da 90 c’è l’ex mercato coperto di via Carrante con un prezzo a base d’asta fissato 3,7 milioni di euro. Nell’elenco figurano poi moltissimi suoli, sparsi in ogni angolo della città e di ogni dimensione e prezzo. Si va dai 2,9 milioni per un suolo su via Bissolati al quartiere San Pasquale sino ai 5mila per un fazzoletto di terreno in una traversa di via Alfredo Giovine a Palese. Nel mezzo ci sono i 679 mila euro per un terreno in corso della Carboneria al Libertà e i 334mila per un terreno a Japigia in via Caduti Partigiani. I diciotto beni messi insieme hanno un valore complessivo a base d’asta di 8,3 milioni di euro.

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