«Quando si viaggia nelle grandi capitali europee e non solo, tra gli attrattori turistici più importanti ci sono i mercati. Il mio obiettivo è far sì che i mercati di Bari diventino contenitori simili». Carla Palone, assessore allo sviluppo economico, ha appena completato un lungo giro in via Portoghese dove si è tenuta la seconda giornata programmata di mercati serali.
«Una iniziativa che ha visto molte resistenze da parte dei mercatali, alcune per motivi anche legittimi, ma che alla fine ha dimostrato le nostre ragioni – spiega la Palone -. I consumatori chiedono i mercati serali, ci vanno e questo significa maggior giro di affari. C'è chi ha ancora delle remore, ma la verità è che l'altra sera in maggioranza erano molto soddisfatti del risultato».
Il commercio sta cambiando pelle. Cambia il rapporto cliente con il negozio di prossimità, cambia la modalità di acquisto nei mercati. Gli orari delle donne che lavorano rende difficile che possano andare a comprare per mercati, se questi sono aperti solo la mattina.
«Io per prima, se finisco di lavorare non prima delle 18 o 19, posso andare a comprare solo dopo quest'orario – sottolinea l'assessore -. Alla fine gli unici che mi permettono di fare la spesa sono i centri commerciali, che uniscono l'agroalimentare con la vendita di altre merci no food. Tra i miei progetti c'è la possibilità di riuscire a fondere un sistema mercatale che sia misto tra food e no food e soprattutto con orari più vicini alle necessità dei consumatori».
Resta però un problema: il lavoro dei mercatali è duro. Un commercio itinerante con piazze anche molto distanti tra loro. Chiedere orari di lavoro più allungati, serali, significa sovraccaricare questi impegni di ritmi insostenibili.
«Io capisco perfettamente questo tipo di istanze. L'altra sera in via Portoghese alcuni mi raccontavano che lunedì erano su Bari e il giorno dopo avrebbero dovuto montare la bancarella a Canosa. Dopo un mercato serale che si conclude alle 20, smonti, rientri a casa che non è dietro l'angolo. Per essere a Canosa l'indomani significa mettersi sul camion alle 4 di mattina. Alla fine quanto riesci a riposare, tre ore? Si capisce facilmente che non sono ritmi sostenibili. Questo è un lavoro che consuma. Ci sono mercatali che si muovono giornalmente anche per un centinaio di chilometri tra andata e ritorno. Ecco perché ora che dobbiamo incominciare a impostare la programmazione per la prossima estate, voglio vedere se è fattibile garantire una settimana di mercati serali, per permettere un riposo adeguato agli imprenditori, o in alternativa un giorno alla settimana per i mesi di luglio e agosto».
I più possibilisti ad abbracciare l’esperienza dei mercati serali sono i giovani, quanti hanno rilevato la licenza di vendita dei genitori. «Sicuramente hanno un approccio alla vendita differente. Ed è a loro e su questo entusiasmo che vogliamo far leva. Pensiamo al “Piano strategico del commercio” che come Comune abbiamo avviato, ci sono spazi anche per interventi sui mercati, per organizzare eventi o momenti di aggregazione. Uno degli assi del programma “d_Bari 2022-2024” è dedicato alla valorizzazione dei mercati cittadini, si chiama “Mercati d_Bari”. La finalità dell'asse è valorizzare i mercati coperti e su strada della città, favorendo la sperimentazione di nuove funzioni complementari all'interno di aree mercatali, di supporto alla tradizionale funzione di vendita. In particolare l'azione “Mercato vivo” è finanziata con un milione di euro con risorse Poc già disponibili e può sostenere progetti per l'introduzione di nuove funzioni nei mercati, progetti per aumentare l'orario di apertura, progetti collaborativi tra mercatali o servizi innovativi. I mercati sono e devono cambiare, si devono poter reinventare all'interno di nuove strategie di marketing e abbiamo le risorse per farlo».
Non è il luogo che fa il mercato, ma i clienti e se il consumatore chiede altro ci si deve adeguare. «Così come è già previsto che il mercato del lunedì cambi la sede in una zona più centrale – conclude la Palone -. Si stanno facendo gli ultimi rilievi, ma entro un anno sarà spostato nella zona del Tribunale per i minorenni, così supereremo anche le obiezioni di una sede periferica».
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