Una nuova casa per l’ufficio postale di Ussita dopo otto mesi in camper. I lavori sono durati un anno, per la ristrutturazione del piano terra dell’edificio di via IV novembre, ad una cinquantina di metri dalla vecchia sede terremotata. «Siamo stati otto mesi in camper, abbiamo sempre aperto, anche con un metro di neve – racconta Marco Dialuce, il postino di Ussita che come tanti suoi concittadini ha perso la casa dopo il terremoto -, poi ci siamo spostati nel container, che ha dei limiti non tanto per me quanto per la clientela, sia per lo spazio ristretto che per il servizio, soprattutto con il freddo.
Anche io sono terremotato, per otto mesi sono venuto su da Porto Recanati, un periodo duro ma era importante dare il servizio anche alle persone rimaste, per le Poste è fondamentale esserci, sono un punto di riferimento. Adesso vivo a Frontignano ed è pronto questo nuovo ufficio che per la clientela sarà molto più agevole». Un altro piccolo passo in avanti verso un futuro di normalità rappresenta la riapertura delle Poste. «Speriamo che adesso anche in altri ambiti ci sia una crescita della comunità ed un ritorno alla normalità – continua Dialuce -. Soprattutto gli anziani tengono molto all’ufficio postale, sono affezionati al luogo e a chi ci lavora. Ho aspettato tanto questo ufficio e finalmente è arrivato, non ci siamo mai fermati ed andiamo avanti». È stato necessario un anno di lavoro, ma da oggi l’ufficio si presenta con nuovi arredi e pronto ad accogliere i clienti nei giorni di apertura che sono il martedì, giovedì e sabato dalle 8,20 alle 13,45 (12,45 il sabato). Durante i mesi difficili del post terremoto Marco Dialuce di fatto non ha mai lasciato Ussita ed oggi è tornato a viverci con la sua famiglia. «Ripartiamo vicino alla vecchia sede – ha detto Beatrice Bacchiocchi direttrice di filiale – con un locale nuovo ed uno spirito nuovo, un nuovo allestimento per dare continuità con il servizio offerto in passato. Qualche giorno fa sono stata a vedere i lavori e mi è caduta una lacrima perché oggi è un momento importante, sento la vicinanza dei colleghi, la felicità che hanno nel ricominciare a stare vicino alla gente in modo sempre migliore». Il servizio postale con le scosse non si è mai interrotto, grazie agli uffici mobili, poi ai container provvisori. Dopo il taglio ufficiale del nastro, alla presenza del vice commissario prefettizio Elisabetta Gasparri, di Antonio Montani direttore centro recapito Poste di Camerino, dei comandanti della stazione dei carabinieri maresciallo Lorenzo Librandi e dei carabinieri forestali maresciallo Giulio Burattini, un brindisi tutti insieme ha concluso la bella mattina di festa. A benedire la nuova struttura è stato il parroco don Gilberto Spurio. Tra qualche mese dovrebbero essere pronti anche l’ufficio postale di Visso, che tornerà nella sede originaria in cui sono in corso i lavori di ricostruzione nel post terremoto e quello di Camerino, di cui sono appena iniziati i lavori di costruzione della nuova sede.
Marco Dialuce con i colleghi delle Poste
Speriamo che sia la prima di tante altre costruzioni per le persone che sono rimaste a portare avanti l'amore per questa terra
Buongiorno, leggiamo con interesse l'articolo da voi pubblicato sulla riapertura dell'ufficio postale di Ussita, evento che per quanto lento, come la gran parte dei processi di ricostruzione premia la popolazione residente essendo convinzione di tutta la Cisl che una sfida fondamentale della nostra comunità, la rigenerazione delle Marche dalle difficoltà della crisi, dall’area prioritaria colpita dal sisma ma anche nella completezza debba cominciare dalle aree interne. Tuttavia vi invitiamo a riflettere ed evidenziare le posizioni incoerenti e contraddittorie, quasi schizofreniche di Poste Italiane rispetto alla rete degli uffici postali. Come si può convocare e ospitare a Roma centinaia di Sindaci per vantarsi della capillarità degli uffici e contemporaneamente comunicare un piano di chiusure di altri uffici e doppi turni nel paese? Non molto diversa la situazione sul territorio marchigiano. Mentre oggi leggiamo la dichiarazione emozionata della responsabile della filiale di Macerata nell'annunciare la riapertura di Ussita; viene spontaneo domandarsi se dovremo aspettarci altrettante calde lacrime di commozione quando, a breve e sempre che da Roma a scendere non cambieranno idea, annuncerà la chiusura del Turno Pomeridiano di Matelica unico e ultimo baluardo ai confini della provincia e nel perimetro del cratere sismico. Certo è che i cittadini, e quelli più esposti perché le ferite del sisma sono ancora aperte, sono sempre gli stessi e vittime visto come vanno le cose di spot pubblicitari e iniziative che danno da una parte e tolgono dall'altra, a beneficio esclusivo degli azionisti.... Dario Dominici Segreteria Regionale SlpCisl
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