Nella prima metà degli anni Novanta l'idrogeno sembrava il futuro dell'auto e dell'intera mobilità. Molti costruttori erano impegnati nella ricerca e nella sperimentazione, non solo delle fuel cell, ma anche di altri soluzioni. Poi la spinta si è affievolita, principalmente per la presa di coscienza degli alti costi di questa tecnologia, intesa non solo in termini di propulsione, ma anche come distribuzione e stoccaggio dell'idrogeno liquido.
Così molte case auto hanno sospeso o abbandonato la ricerca, ma non Hyundai che nel 1998 ha iniziato a sviluppare la propria fuel cell e già nel 2000 l'ha installata su un prototipo derivato dalla Santa Fè dell'epoca. Nei primi anni Duemila il lavoro sull'idrogeno è proseguito senza sosta e nel 2013 è arrivata sul mercato la Hyundai Tucson FCEV, ovvero la prima auto a idrogeno di serie della storia.
Naturalmente le difficoltà non mancano, perché l'idrogeno rimane una tecnologia costosa, ma del resto ha dei pregi innegabili quando si tratta di sostenibilità, soprattutto in relazione alla decarbonizzazione, cioè alla riduzione delle emissioni della CO2 responsabili dell’effetto serra.
Così nel 2018 è arrivata la prima Nexo a idrogeno, in cui la Casa coreana credeva così tanto da averla ribattezzata “FUV”, cioè Future Utility Vehicle. La Nexo si guida come una normale auto elettrica - la fuel cell alimentata a idrogeno crea energia che un motore elettrico trasforma in moto e il fatto che l'energia sia generata da una fuel cell è un'informazione che bisogna conoscere, perché nulla lo lascerebbe presupporre, a meno di non guardare la strumentazione (qui potete leggere la nostra prova su strada).
Una curiosità: la prima Nexo "italiana" è quella entrata nella flotta di auto aziendali della società Autostrada del Brennero.
La Nexo è stata omologata con 666 km di autonomia nel ciclo WLTP, che corrispondono a un consumo di 0,84 kg di idrogeno ogni 100 km, pari a un'efficienza del 60%. Una NEXO guidata da un team di Hyundai Australia ha battuto il record mondiale per la distanza più lunga percorsa da un veicolo alimentato a idrogeno con un solo pieno.
In Italia la Nexo costa circa 78.000 euro, ma il vero problema relativo al suo utilizzo nella realtà riguarda l'approvvigionamento di idrogeno, visto che attualmente nel nostro Paese ci sono solo due stazioni di rifornimento, a Bolzano e a Venezia.
Una limitazione non da poco, che però non scalfisce Hyundai e la sua strategia globale delineata nel piano “Hydrogen Vision 2040” che ha come motto quello di “Diffondere l’idrogeno entro il 2040 per tutti, tutto e ovunque”. A questo proposito nel 2021, durante l’evento online Hydrogen Wave, ha presentato il concept Vision FK. Il concept è alimentato da un powertrain ibrido plug-in a idrogeno da 680 CV. La potenza, scaricata sulle sole ruote posteriori, si traduce in uno scatto 0-100 km/h inferiore ai 4 secondi.
Prima di vedere le altre tappe cruciali di questo piano, è bene anche ricordare che nel 2020 Hyundai ha lanciato l’XCIENT Fuel Cell, il primo camion a idrogeno per carichi pesanti prodotto in serie al mondo. In Svizzera ne circolano 47 esemplari, affidati a 23 aziende, che hanno già percorso 4 milioni di km. In Germania, invece, è in fase di allestimento una seconda flotta di 27 XCIENT suddivisa tra sette ditte che hanno deciso di sfruttare gli incentivi del governo federale per la sperimentazione delle energie alternative.
Il sistema dell’XCIENT è formato da due blocchi di celle da 90 kW per una potenza di generazione totale di 180 kW, che alimenta un motore elettrico da 350 kW con 2.237 Nm di coppia. L’idrogeno è stoccato in sette serbatoi per una capacità complessiva di circa 31 kg, ma ci sono anche tre batterie da 72 kWh.
L'autonomia massima è di circa 400 km e il rifornimento completo di idrogeno richiede tra 8 e 20 minuti in funzione della pressione raggiungibile dall'impianto. Tornando alla “Hydrogen Vision 2040”, ecco le sue tappe principali:
Tutto questo al fine di estendere l’alimentazione a idrogeno a tutti i tipi di mobilità e promuoverla come soluzione energetica in ogni aspetto della vita quotidiana, comprese abitazioni, edifici pubblici e centrali elettriche.
Per questo Hyundai intende realizzare nuove tipologie di veicoli fuel cell pensati per diverse esigenze di trasporto, dal Drone Trailer - un sistema di trasporto container alimentato a idrogeno che funziona in modo completamente autonomo - ai veicoli ad alte prestazioni, fino ad arrivare ai mezzi per missioni di soccorso e salvataggio. Questo è tutto quello che riguarda la mobilità su terra, ma come dicevamo, l'impegno di Hyundai verso l'idrogeno è globale e da qui è nata la recente collaborazione con Rolls-Royce.
La collaborazione tra Hyundai e Rolls-Royce ha come scopo quello di portare nell'aviazione le motorizzazioni 100% elettriche e le celle a combustibile a idrogeno. Gli obiettivi strategici sono cinque: