Genova guarda al futuro e, con un piano di riqualificazione urbana da 400.000 metri quadrati e 1,2 miliardi, mira a creare un vero e proprio Parco High-Tech dove lavoreranno e studieranno 25.000 persone.
GREAT Campus - questo il nome del progetto promosso da Genova High Tech S.p.A (GHT) - è il più grande piano di riqualificazione urbana della città di Genova: lì, dove prima sostavano enormi containers, ora c’è posto per il più grande Parco Scientifico e Tecnologico (PST) d’Italia, che avrà l’obiettivo e la responsabilità di stimolare la creatività dei “cervelli” italiani, accentrare i talenti e incentivare la bilancia tecnologica del Paese.
«Abbiamo studiato le migliori esperienze internazionali di Science & Technology Park per distillare e armonizzare i fattori che determinano il successo di un Parco Scientifico rendendolo un luogo vivo h24: centri di ricerca, università, edifici per uffici, spazi per convegni e conferenze, biblioteche, ma anche servizi commerciali e di ristoro, strutture sportive, abitazioni e residence, ampi spazi verdi, scuole o asili, parcheggi, security, luoghi per il divertimento e il consumo culturale», fanno sapere dal team di GREAT Campus.
Riflettori puntati su questo progetto tanto ambizioso, quanto straordinario. Un’accelerata verso un futuro che fino a oggi era quasi difficile anche solo da immaginare. Un’area così ampia, rimasta abbandonata a se stessa per circa 20 anni, che oggi attira l’attenzione facendo parlare di sé per l’avvio di un piano di riqualificazione mai visto prima in Italia.
Inevitabile e quasi scontato, il progetto più atteso tra la trepidazione di tutti è la costruzione del nuovo Politecnico di Genova, tra i punti cardine dell’idea di GREAT Campus per dare la possibilità a studiosi, studiose e studenti di imparare e sviluppare le migliori proposte in campo tech.
La sede universitaria sarà un vero e proprio campus all’americana, con aule, uffici e dipartimenti progettati sulla base delle necessità di studenti e professori. Qui ragazzi e ragazze potranno non solo trascorrere le ore di lezione e di studio, ma anche il loro tempo libero: a disposizione, infatti, ci saranno un’ampia area verde, mostre e conferenze culturali, oltre ai bar, un teatro, aule studio e una grande biblioteca.
Raggiungere l’università non sarà più così difficile e l’incubo dei pendolari si trasformerà in una piacevole passeggiata per le strade genovesi: il campus sarà dotato di una fermata bus, oltre che più di 1.000 posti auto/moto suddivisi in un parcheggio strutturato su due piani. All’interno dell’area universitaria, poi, ci sarà una piazza generale, luogo di ritrovo e divertimento. Un vero e proprio villaggio a misura di studente per incentivare gli studi e le passioni culturali e tecnologiche, senza lasciare indietro i momenti di svago.
Un’altra piazza, quella principale, è in progetto in una zona non troppo distante, circondata da negozi, ufficio postale, banca, scuola materna, librerie, negozi di musica, ristoranti etnici, aree free wi-fi e di intrattenimento. Nulla sarà lasciato al caso e ogni servizio necessario sarà disponibile per rendere il Parco Scientifico e Tecnologico una vera e propria città nella città.
Il progetto è all’avanguardia anche dal punto di vista dell’impatto ambientale: sì all’eolico e fotovoltaico, gli edifici avranno una realizzazione ecocompatibile e illuminazione a LED; per le strade saranno installate colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, mentre si continueranno a progettare anche piani di implementazione di piattaforme a favore del car pooling e dei parcheggi pubblici.
«Vogliamo creare un “ecosistema” in grado di incentivare la creatività e l’innovazione grazie al contatto diretto tra scienziati e tecnici, studenti e manager che lavorano in centri di ricerca e grandi imprese o frequentano l’università», sottolinea il team di GREAT Campus.
Ora il progetto è terminato e Genova è pronta ad arricchirsi di bellezza e avanguardia. È il momento di mettersi all’opera per realizzare il più grande Parco Tecnologico e Scientifico italiano e regalare ai talenti del Paese la possibilità di crescere nell’high-tech e rendere l’Italia un Paese più smart.
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