Cambia la logistica e Ceccarelli investe in un nuovo magazzino - Nord Est Economia

2022-10-13 15:19:14 By : Ms. Jinshi Tian

L’immobile sorge su un’area di 5 mila metri quadrati di cui 2 mila coperti, sarà destinato principalmente a operazioni di “cross docking”

Parte della flotta di Ceccarelli Group

UDINE. L’epidemia da Covid, come sappiamo, ha scardinato la logistica mondiale. La difficoltà nelle importazioni delle merci dal Far East, l’impossibilità di pianificare la produzione sulla base di tempi di consegna che certi non sono più, impongono alle imprese di rivedere gli approvvigionamenti e di rispolverare i magazzini. E anche di ricercare nuovi fornitori più vicini ai luoghi di produzione.

Ma se i magazzini non ci sono più?

A questa domanda cerca di rispondere il nuovo investimento di Ceccarelli Group che dopo le aperture di due nuovi sedi dedicate alla logistica (a Pradamano al Carnia Industrial Park di Tolmezzo) ha scelto Tavagnacco per insediare la nuova sede di Transfriuli, la divisione industriale trasporti dell'azienda friulana leader nazionale e internazionale nel settore dell'autotrasporto e logistica merci con quartier generale a Udine e sedi a Trieste, Padova, Prato e Milano.

La nuova sede di Ceccarelli a Tavagnacco  

La nuova sede di Ceccarelli a Tavagnacco

Il magazzino, che si estende su cinque mila metri quadri, di cui duemila coperti.

«Una sede – commenta il presidente Luca Ceccarelli – quasi già pronta all'uso e con pochi lavori di ammodernamento da fare che abbiamo deciso di prendere in locazione piuttosto che costruirne una nuova consumando ulteriormente suolo. Questo ci ha permesso di essere immediatamente operativi, vista la crescente domanda nel settore, e offrire così alla committenza il miglior servizio possibile».

Dal trasferimento dalla sede udinese di viale Venezia a Tavagnacco, ne gioverà anche l'operatività di Ceccarelli srl che, nel capoluogo friulano avrà a disposizione più spazio per lavorare le spedizioni nazionali e internazionali accelerando i tempi di inoltro della merce a destino.

Da maggio il boom della ripartenza economica e, con questa, l'impennata della crescita nel settore logistica e trasporti. Se a tutto questo uniamo importanti cambiamenti a livello mondiale come la distruzione delle catene di fornitura nel lontano Oriente, la crescita dei noli per container e l'intasamento dei principali porti mondiali, la lentezza delle operazioni doganali e la crisi delle materie prime, il mondo del trasporto ha subito un drastico cambio di rotta. In poche parole, si è passati in pochi mesi da una produzione “just in time”, in tempo reale, a un ritorno al magazzino.

«Tutto questo – spiega Luca Ceccarelli – ha generato un surplus di merci rispetto alla struttura del sistema trasporto nazionale ed europeo. Il problema nasce dal fatto che questa rete di trasporto è rimasta negli ultimi anni pressoché invariata, se non addirittura ridotta, perché in un clima di incertezza, il numero degli autisti, già di per sé stesso insufficiente a far fronte alla domanda, è calato sensibilmente».

Come dire, maggiore propensione a stoccare le merci, piuttosto che farle arrivare in base alle richieste da mete lontane, aumento dei volumi nei magazzini, ma pochi corrieri che riescono a smaltirli. «Anche chi vuole investire in camion – prosegue Ceccarelli – i nuovi mezzi, il cui costo per altro è cresciuto del 15%, vengono consegnati in dieci mesi e non si riesce quindi a intervenire in maniera celere».

© Matteo Favi Immagini - www.matteofavi.com 

Quello che avviene nella nuova sede di Transfriuli, sono essenzialmente operazioni chiamate di “cross docking”, ovvero carico e scarico delle merci. I camion della società, che conta su una flotta di 60 mezzi, ritireranno le merci dai clienti, verranno accorpate per una zona e, quindi, ricaricate e spedite in consegna.

«Nell'immobile di Tavagnacco, che può contare su ben 10 baie di carico – commenta il responsabile operativo di Transfriuli, Michele Pez – si prediligerà il trasporto senza trasbordi, ovvero il ritiro della merce direttamente dai clienti così da completare il mezzo e mandarlo direttamente in consegna. Questo – chiarisce – permetterà sia di rendere più efficienti i carichi, a vantaggio anche dell'integrità delle spedizioni, sia di far circolare meno camion nel magazzino di Tavagnacco».

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